Ricordo ancora oggi l’impressione che mi fece il Prof. Amaldi, titolare di di Fisica II, in un raro momento di ricreazione, ove si stava parlando del grande campione di boxe italiano Primo Carnera.Attestato di Privativa Industriale del Ministero delle Corporazioni del Regno d’Italia del 2 Febbraio 1935 riferito ai “ragazzi di via Panisperna”, tra cui Edoardo Amaldi.
Io usavo spesso come segnalibro una vecchia fotografia del pugile di Sequals che pubblicizzava una macchina da scrivere ed essendomi caduta mentre passava il Professore, lo stesso, con mia e dei miei compagni sorpresa, iniziò – dopo aver raccolto la foto – a parlare con estrema e dettagliata conoscenza del pugilato in generale, dell’ex campione italiano in particolare e della forza di impatto dei suoi pugni.
Il Professore disse che nonostante Carnera e molti altri uomini fossero fortissimi, secondo lui, in ogni caso, l’uomo più forte del mondo era stato Copernico; alle nostre facce stralunate rispose semplicemente – sorridendo in maniera sorniona – che Copernico era stato capace di prendere la Terra, che in quel momento si trovava al centro dell’universo, e sbatterla insieme a come tanti altri pianeti a girare intorno al Sole e non solo, ma con la spinta da lui data aveva messo in movimento tutto l’Universo che ancora oggi è in completa rivoluzione.
Fu da quel momento che mi innamorai di Copernico.Serie dei primi tre francobolli emessi al mondo su Copernico ( Polonia 1923 ).
Nicolaus Coppernigk nacque a Thorn, in Polonia, il 19 Febbraio 1473; rimase orfano in giovane età e fu inviato dallo zio Luca Watzelrod (poi Vescovo della Warmia) a studiare matematica e Belle lettere all’Università di Cracovia.
Francobolli polacchi dedicati alla città natale di Copernico ed all’università di Cracovia.
Ricevuti gli ordini minori conferitegli dallo zio, siccome gli eruditi del tempo amavano latinizzare i propri nomi, anche lui cambiò il suo e lo tramutò in Nicolò Copernicus. Nel 1496 partì per l’Italia ove studiò Medicina a Padova e Diritto a Bologna e Ferrara.

Serie di tre francobolli polacchi del 1970 che ricordano i soggiorni di studio nelle tre città italiane.
Intorno al 1506 ritornò in Polonia ove iniziò ad esercitare la professione di medico condotto; ma in Italia, oltre alla professione di Medico aveva, per così dire, assaggiato qualcosa che lo stuzzicava immensamente : l’Astronomia, materia sulla quale iniziò un approfondimento ed uno studio così appassionatamente che lo proiettarono verso la fama imperitura.Città del vaticano: ” Copernico “, serie completa di francobolli su busta Primo Giorno di emissione per il 400° anniversario della nascita
In quei tempi il Sole , la Luna ed i cinque pianeti conosciuti giravano intorno alla Terra da Est ad Ovest e l’uomo, che la dominava, si trovava al centro di tutto l’universo.
La filosofia regnante era praticamente la seguente: Il Sole, i pianeti, la Luna e tutte le stelle giravano giornalmente intorno alla terra, la Terra girava intorno al suo asse da Ovest ad Est ed il movimento dell’Universo non era ben chiaro, infatti era evidente che, non apparendo le stelle sempre nella stessa posizione del giorno prima, anche la Terra in qualche modo si muoveva, e non solo, intorno al suo asse.
Con la Luna la cosa era chiara, a parte il movimento della terra, essa impiegava ventinove giorni per girare intorno al nostro pianeta; in un certo senso anche per il Sole la situazione sembrava appurata, infatti girava più lento ma girava intorno alla terra in un tempo di 365 giorni l’anno.
La cosa che più preoccupava era lo strano comportamento dei cinque pianeti, infatti:
– Mercurio e Venere a volte si notavano durante le mattinate ed a volte si notavano nei pomeriggi ed in ogni caso mai apparivano sopra le nostre teste ma, sempre spostati verso l’orizzonte. Ungheria 1961, lancio di missile verso il pianeta Venere ( 4 valori).
– Giove, Marte e Saturno erano più costanti in quanto a percorso rotatorio, ma a volte sembravano rallentare, fermarsi ed addirittura retrocedere; questo tipo di movimento si chiamava “retrogrado” e veniva effettuato, per ogni rivoluzione completa intorno alla Terra, da Giove due volte, da Marte una volta e trenta volte da Saturno.
Giove, Marte e Saturno: francobolli emessi da San Marino, Italia e Francia rispettivamente nel 1994, 2005, 2009.
Per spiegare questo movimento si pensava che i pianeti eseguissero delle orbite intorno al loro asse di rotazione rispetto alla terra ed a volte, inclinandosi, questo movimento rotatorio li portava ad effettuare una rotazione contraria al proprio moto e quindi dalla Terra sembrava che innestassero la retromarcia, in realtà soltanto, pur avanzando sull’orbita terrestre, ruotavano in senso inverso su un ipotetico anello.
Più o meno, questa teoria reggeva dalla metà del secondo secolo dopo Cristo e cioè da quando il matematico, filosofo ed astronomo greco Tolomeo espresse, in forma scritta le sue teorie sul moto(rigorosamente circolare) del Sole e dei pianeti intorno alla Terra e del moto retrogato temporale di Giove, Marte e Saturno.Questa teoria reggeva da tanto tempo ed era stata scelta contro quella di Aristarco da Samo, che poneva il Sole al centro del Sistema, principalmente perché con la Terra al centro dell’Universo allora conosciuto, l’uomo suo Re, era automaticamente incoronato anche Signore del mondo.
Quella teoria di Aristarco, che anche ai tempi di Copernico aveva dei silenziosi sostenitori era troppo affascinante e semplice da non convincere Copernico.
Unione Sovietica e Francia, 1973: omaggio a Copernico nel V° centenario della nascita.
Infatti Nicolò aveva capito, già dai tempi italiani che se la Terra girava intorno al Sole il famoso problema del movimento retrogrado sarebbe stato risolto con grande semplicità; immaginiamo infatti che la Terra e Marte stiano da un lato del Sole, solo che il nostro pianeta, andando più forte dell’altro in un certo punto, sorpassando Marte dia all’osservatore terrestre la sensazione che il pianeta Rosso, mano a mano, rallenti fino a fare marcia indietro.
Della stessa forma, durante il corso degli anni, la Terra viene acquistando sempre più vantaggio, nel girare intorno al sole, rispetto ai pianeti più lontani, Marte, Giove e Saturno i quali mostreranno sempre movimenti retrogradi in periodi differenti e non costanti.
Supponiamo ora, come realmente è, che Mercurio e Venere, girando intorno al sole ma essendo più sotto, per così dire della Terra, per tutto il periodo che attraversano il globo solare sono a noi preclusi alla vista e solo possono apparire nei momenti in cui sono lontani dal nostro Astro, ossia la mattina e la sera.
Copernico fu molto combattuto nel pubblicare le sue teorie che sapeva in aperto contrasto alle filosofie di allora ma alla fine dette alle stampe il suo “De Revolutionibus Orbium Caelestium” che uscì dalle stampe il 24 Maggio 1543 ossia lo stesso giorno nel quale l’anziano Scienziato moriva.

Venezuela, 1973, trittico filatelico per Copernico e la sua “rivoluzione” nel V°centenario della nascita
Non sappiamo se si rese ben conto di quello che aveva mosso , ma a me ora piace insignirlo dell’appellativo “Uomo più forte del mondo” in quanto , con una forza sovrumana innescò un processo senza ritorno ove l’uomo va dalla centralità regale via via sempre più verso un angolo sperduto dell’universo ma, nel contempo, se impara la lezione, sempre più vicino a comprendere Dio.Foglietto emesso dalle poste svizzere nel 2007 con il sistema solare “Copernicano” e con il nuovo asteroide scoperto a cui gli scienziati hanno dato il nome di Helvetia ……… ma molte scoperte stanno ampliando il nostro Universo.
Dunque ora analizziamo bene ove ci porta la spinta Copernicana, che possiamo anche chiamare la Prima spinta al nostro Ego.
Copernico ci mostrò che la descrizione dei moti dei corpi celesti era più logica e facile usando il Sole come punto di riferimento e non la Terra.
Germania Federale, 1973, emissione per Copernico nel V° centenario della nascita.
Ciò portò Keplero a determinare le leggi dei moti planetari e permise a Newton di formulare la legge di gravitazione universale: la legge fisica secondo la quale ogni massa attira ed è contemporaneamente attirata dalle altre masse. Keplero, Busta primo giorno del 1971 delle poste tedesche a ricordo della Legge sui Moti Planetari.
Il modello del sistema solare di Copernico e la teoria di Newton sulla forza gravitazionale sono fatti ben assodati dalla fisica; più recentemente Einstein ha migliorato la teoria della gravitazione, senza peraltro distruggere nulla di quanto detto da Copernico, Keplero e Newton. Tant’è vero che i satelliti artificiali e le sonde spaziali che mandiamo in giro per l’Universo usano e sfruttano essenzialmente la teoria Newtoniana per definire le proprie traiettorie.Newton: emissione delle Poste messicane ( 1970 ) sulla spinta data da Newton alla fisica ed alle conquiste spaziali.
La teoria Copernicana fu controversa proprio perché toglieva alla Terra la centralità nell’universo; Universo a quei tempi peraltro limitato per la mancanza di telescopi che permettessero di scandagliare grandi distanze.
Unione Sovietica, 1958, da sinistra: telescopio dell’Istituto Sternberg di Mosca, Università Lomonosov a Mosca e telescopio solare in Crimea.
la Terra divenne un oggetto come Mercurio, Venere, Marte e Giove, gerarchicamente inferiore al sole ed alle altre stelle. Togliere alla Terra la sua centralità voleva dire indebolire le ragioni di una centralità dell’homo sapiens.
Tale mutamento, nella concezione dell’Universo è spesso chiamato rivoluzione Copernicana, un brutto colpo per l’orgoglio umano.
Galileo Galilei ed il suo telescopio consentirono, a partire dal 1.600, un ulteriore fondamentale passo avanti nella conquista dell’Universo. Nei successivi 300 anni l’astronomia travalicò i limiti del sistema solare, riconobbe la varietà e distribuzione delle stelle, pose le basi per descrivere la struttura e l’evoluzione della materia nel suo complesso e su grande scala.
da sx a dx: Regno d’Italia, 28 Settembre 1942, Galileo prova il cannocchiale a Venezia ( 4 valori.) – Italia, 2009, anno internazionale dell’astronomia: Telescopio Galileo (2 val.)
Oggi, come ancor più allora, un elemento condiziona il lavoro del fisico e dell’astronomo: la misura delle distanze tra le particelle che compongono la materia (piccolissime) e la misura delle distanze tra gli oggetti celesti.Sono tutti cosi vicini (i componenti della materia) e cosi distanti (i componenti dello spazio) che è impossibile averne una visione stereoscopica, non si ha la percezione del primo piano e dello sfondo, lontanissimo, nel nostro caso degli oggetti celesti.
Forse è utile richiamare alcuni numeri per capire il problema delle distanze degli oggetti celesti:
Una giraffa ha un’altezza di 4 metri.
Per uscire dalla nostra atmosfera occorre salire di 40.000 metri.
Per arrivare sulla Luna occorre viaggiare per 400 milioni di metri
Per ciascuno dei due salti le dimensioni vengono moltiplicate per 10.000
Continuando possiamo dire che:
Estensione sistema solare 4.000.000.000.000 mt.
Stella più vicina 40.000.000.000.000.000 mt.
Stella più lontana rilevata agli inizi del XX sec. 40.000.000.000.000.000 mt.
Per orientarci un po’ possiamo dire che se poniamo la terra al centro di un campo di calcio, la luna la porremo ad un cm. di distanza, il sistema solare sarà grande come il campo stesso, la stella più vicina sarà in Africa e la stella più lontana sarà 2/4 volte più lontana della luna.
San Marino 2009: anno internazionale dell’astronomia.
Possiamo affermare, usando ora per metro la velocità della luce (300.000 Km./sec) che per arrivare dalla Terra alla Luna occorre un secondo, per uscire dal sistema solare circa quattro o cinque ore, per arrivare sulla stella più vicina 4 anni e circa 6/7.000 anni per le stelle più lontane.I telescopi ci permettono di visitare, oggi dì, grandissime distanze ma la misura delle distanze è un problema tecnicamente molto difficile.
Cile 1971, per il V°centenario della nascita di Copernico.
Agli inizi del secolo scorso si aprì un grande dibattito che portò alla fine ad una nuova rivoluzione nel nostro modo di definire i contorni dell’Universo. Tutto partì appunto dalla misura delle distanze: gli astronomi avevano a quel punto una vasta collezione di dati sulle stelle rivelate, incluso accurate stime di distanze. Và soprattutto ricordato il lavoro di ben tre generazioni di astronomi inglesi della famiglia Herschel.Nicaragua 1994, Herschel e Copernico
Sulla base di tali dati, risultava che il sistema solare si trovava immerso in una nuvola di stelle schiacciata a disco: questa nuvola,detta Via Lattea, in cielo rappresenterebbe il piano del disco lungo cui vediamo proiettati la maggior parte degli oggetti, posti a diverse distanze.
L’astronomo olandese Jacobus Kapteyn propose, agli inizi del secolo scorso, un modello di universo composto di stelle e nebulose diffuse a mò di disco con il Sole al centro la cui estensione era di alcune migliaia di anni luce (La distanza che copre la luce in un anno ossia 10 metri elevati alla 16°ma potenza).
Nel 1919 l’astronomo americano Harlow Shapley giunse invece alla scoperta di alcuni raggruppamenti di stelle (ammassi globulari), molto luminosi perché comprendenti centinaia di migliaia di stelle, la cui distanza risultò tipicamente 10 volte superiore a quelle delle stelle allora considerate più lontane.
Tali ammassi non sono distribuiti a disco, ma secondo una geometria sferoidale centrata non sul sistema solare, bensì su un punto da noi distante circa 30 mila anni luce, addirittura più lontano delle stelle dell’universo di Kapteyn.
In quegli anni si erano anche resi conto che lo spazio tra le stelle non è completamente vuoto, ma è popolato di gas rarefatto, il gas interstellare, che assorbe la luce delle stelle a noi più lontane rendendole invisibili ai nostri occhi.
Il limite di visibilità è proprio intorno ai seimila anni luce: la nuvola a disco di Kapteyn non è dunque una struttura reale, ma solo un limite di osservabilità.
Shapley, sia pure dopo accanite discussioni, dette la seconda spinta al nostro ego: il sistema di stelle che ci circonda, la galassia, è un disco di stelle e gas, complementato da una sfera di ammassi globulari e da altre stelle, delle dimensioni di circa 20.000 anni luce, con il sole posto in periferia.
Tra l’altro era diventato evidente in quegli anni come il Sole sia una stella del tutto comune, non particolarmente luminosa, non particolarmente massiva, assolutamente non eccezionale. Il fatto che abbia un sistema planetario potrebbe contraddistinguerla se fosse l’unica ma ormai è praticamente caduto anche questo tabù: ci sono miliardi di stelle più grandi e miliardi di stelle immensamente più grandi del nostro Sole che sicuramente hanno un sistema planetario così come esistono miliardi di stelle simili al nostro astro che hanno un sistema planetario simile al nostro.
Dunque il Sole e’ una stella piccola , non importante, relegata ai bordi della nostra galassia strapiena di altre stelle ed a sua volta orbitante nel cosmo come altri miliardi di galassie, praticamente una cosa meno che comune…….povero uomo, non solo perde la centralità nel sistema solare ma la perde anche nella sua galassia e nell’intero universo.
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San Marino, emissione del 23 Maggio 1994, 850 L. – Sonda Ulysses e Sole; Europa 2009: emissione Cipro – turca: sistema solare.
Grande Rodolfo! Molto interessante il lavoro pubblicato, sia per quantità sia per il raro materiale illustrativo : se ho ben capito hai avuto come insegnante di fisica uno dei colleghi e amici del grande Enrico Fermi. WaW ! proprio come dici tu, questi insegnanti te li ricordi per tutta la vita, fantastico!.Io quando sono andato a Cracovia ho visitato l’ antica università Jaghellonica dove studiò proprio Nicolò Copernico, vi si conservano ancora strumenti da lui usati per lo studio del cosmo. Il nostro Blog , sta diventando sempre più interessante , sia per gli addetti ai lavori e sia in generale , poiché sa coniugare bene l’ aspetto relativo all’ interesse del collezionista con l ‘approfondimento storico che è di interesse generale. Complimenti ! Aspetto di leggere il prossimo.
Ciao , Giorgio
Bravo Rodolfo. L’articolo è talmente interessante che nel leggerlo passa in secondo piano il materiale illustrato altrettanto interessante
Carissimo Presidente i più sinceri complimenti per questo tuo intervento che partendo da un singolare episodio universitario ha affrontato il tema della rivoluzione copernicana. Un passaggio essenziale per la conoscenza e l’evoluzione dell’umanità.
Un grazie di cuore.
Luigi