Garibaldi nei francobolli

I francobolli, ed in parte i loro relativi annulli, sono, dal momento della loro introduzione (Inghilterra 1840), una grande fonte storica e di costume; infatti, anche nel caso della unificazione della nostra bella Italia, si sono dimostrati e tutt’ora si dimostrano i migliori cronisti. Basti infatti vedere tutti i primi  francobolli stampati e/o usati in Italia per capire come era la nostra nazione alla metà dell’ottocento:

  • Regno di Sardegna
  • Regno Lombardo Veneto
  • Ducato di Parma
  • Ducato di Modena
  • Stato della Chiesa o Pontificio
  • Gran Ducato di Toscana
  • Regno delle due Sicilie

E poi i primi movimenti insurrezionali di Palermo,i primi francobolli dei governi provvisori degli Stati Parmensi, delle Romagne, della Toscana per passare via via alle guerre di indipendenza, allo sbarco dei Mille, alla liberazione di Napoli, alla presa di Roma, ecc.ecc.

Dunque, siamo nel 1860, il 19 Agosto le truppe di Garibaldi sbarcarono a Melito in Calabria, e  con una tattica perfetta aggirarono e sconfissero le truppe Borboniche a Reggio Calabria il 21 di Agosto ed arrivarono a Napoli il 6 di Settembre.

Garibaldi arriva a Napoli in carrozza il 7 di Settembre e passa sotto Castel Nuovo, contro il parere dei suoi generali (il castello era ancora difeso dalla Gendarmeria della città di cui non si conoscevano le intenzioni), ma al passaggio del Generale la guarnigione esce dalle mura e gli presenta le armi.

L’otto di Settembre, per la festa della “Madonna di Piedigrotta” il Generale si presenta nella cattedrale per la cerimonia della liquefazione del sangue di San Gennaro, che avviene alla prima alzata e……..……..la folla impazzisce di gioia.

Si dice che già quella sera Garibaldi vide le piastre di stampa da cento e duecento francobolli di Fernando II°, (appena il giorno prima scappato a Gaeta con parte dei suoi cortigiani) e chiede  immediatamente se si possono farne subito delle nuove, ma la risposta è negativa giacché occorre tempo e denaro.

Ed è a questo punto che lascia la sua prima ed indelebile traccia nella filatelia mondiale: fa prendere la piastra da 200 esemplari, con lo stemma delle “Due Sicilie” con cui si stampavano in ocra i francobolli da 1/2 grano (1/2G) su carta filigranata da 40 gigli borbonici, disposti in 4 righe di 10 per foglio, dà ordine di scalpellare il G di Grani e punzonare al suo posto la T di Tornesi e dispone siano stampati sempre sulla stessa carta borbonica ma usando il celeste dei Savoia…e nasce il famoso Trinacria Celeste.

         

Contemporaneamente fa prendere un’altra piastra dello stesso tipo e lasciando la stessa base fa lavorare uno scultore, togliendo per intero lo stemma delle Due Sicilie ed  inserendovi al suo posto la Crocetta dei Savoia: Nasce così, il 6 Dicembre del 1860 la seconda rarità filatelica Garibaldina…….la Crocetta Celeste da ½ Tornesi.

Dopo l’occupazione del Regno delle Due Sicilie, Garibaldi decretò l’introduzione della moneta Italiana nelle Province  Napoletane e per questo, nel 1861, il Direttore Generale delle poste di Napoli, fece preparare localmente una serie di 5 francobolli simili a quelli in uso dal 1855 nel regno di Sardegna.

Mancando la regolare autorizzazione da parte dell’amministrazione postale del costituendo Regno d’Italia questi non furono emessi ( c’è chi dice invece che  il  provvedimento fu preso a causa del furto di una parte degli stessi francobolli); tuttavia alcuni esemplari, essendo abbastanza simili di quelli già in uso, furono abusivamente usati per posta sfuggendo ai pur severi controlli degli Uffici postali dell’epoca. Ebbene, di questi 5 tipi di francobolli usati per posta se ne conoscono attualmente le seguenti quantità :

  • 4 del cinque centesimi
  • 3 del dieci centesimi
  • 1 del 20 centesimi
  • 2 del 40 centesimi
  • 1 dell’80 centesimi

Come si può facilmente intendere, viste le quantità, qui nasce la terza assoluta rarità “Garibaldina”che è infatti la serie di francobolli più famosa e rara al mondo (il valore per la serie completa è inestimabile).

Scrivendo di Garibaldi a livello filatelico non si può non menzionare l’importanza che hanno riconosciuto all’uomo, al generale, all’eroe, molti delle più importanti nazioni della Terra; infatti gli sono stati dedicati francobolli dagli Stati Uniti all’Argentina, dall’Uruguay al Messico, dalla Russia alla Francia, ecc. ecc.

Ovviamente, nel nostro Paese, patria del nostro Eroe, e nella Repubblica di San Marino, che tanta importanza ha avuto per Garibaldi, sono state dedicate al Generale tantissime belle  emissioni delle quali  possiamo riassumere le più significative :

REGNO D’ITALIA:

1910 – In occasione del cinquantenario del Risorgimento in Sicilia e del Plebiscito nell’Italia Meridionale sono stati emessi 4 valori con due immagini distinte di Garibaldi che furono venduti, cada uno, con un sovrapprezzo di 5 centesimi a beneficio delle celebrazioni per il cinquantenario.

        

1932 – In occasione del cinquantenario della morte di Giuseppe Garibaldi le poste del regno dettero alle stampe una serie di 17 francobolli (10 valori di posta ordinaria e 5 di posta aerea e 2 espressi aerei).

    

REPUBBLICA DI SAN MARINO.

1924 – Per il 75° anniversario della ritirata del Generale a San Marino la più antica repubblica del Mondo dette alle stampe 5 valori.

1949 – Per il Centenario della ritirata di Garibaldi e delle sue truppe a San Marino, lo Stato emise 10 valori bellissimi di cui 8 di posta ordinaria e 2 di posta aerea.

            

   

1957 – In occasione del 150° anniversario della nascita di Garibaldi si emisero sette valori ove vennero effigiati ognuno singolarmente, sia Anita che il Generale.

REPUBBLICA ITALIANA:

1949 – Le Poste Italiane emisero un valore da 100 Lire, di colore bruno, in occasione del centenario della Repubblica Romana; tale francobollo è uno dei più interessanti e rari dell’intero periodo repubblicano. Qui si riflette anche un poco di storia post seconda guerra mondiale; infatti del francobollo della Repubblica Romana sopra descritto si prepararono anche 600 esemplari sovrastampati in rosso con la sigla A.M.G.-F.T.T. che vennero usati per l’uso postale nel “territorio libero di Trieste – Zona A” nel periodo di amministrazione Anglo-Americana(1°Ottobre 1947/12 Novembre 1954).

       

1957 – Nel 150° anniversario della nascita e 75° della Morte di G. Garibaldi, vennero dati alle stampe due valori uno con il Profilo del Generale e l’altro con lo stesso a cavallo .

1959 – Lo Stato Italiano commemorava la seconda guerra di Indipendenza con 5 bellissimi valori, di cui uno,  con i profili degli artefici dell’Unità d’Italia : Vittorio Emanuele II°, Garibaldi, Cavour e Mazzini.

       

1960 – Nel centenario della spedizione dei Mille escono tre valori i cui soggetti ne fotografano la storia :

  • Copia del Proclama Autografo di Garibaldi  (Bruno-Lire 15)
  • Riproduzione del Quadro di Matania con l’incontro di Teano (Rosso – Lire 25)
  • Riproduzione del quadro di Tetar van Elven con l’imbarco dei Mille a Quarto (Oltremare – Lire 60).

           

1961 – Escono sei valori commemorativi del Centenario dell’Unità d’Italia.

1970  – Per il Centenario della partecipazione di Garibaldi alla guerra franco-prussiana escono due splendidi valori con un unico tema, ma con colori diversi ove, prendendo spunto da una stampa francese dell’epoca vi si raffigura Garibaldi a Digione, a cavallo ed alla testa dei suoi uomini.

1982 – Esce lo splendido francobollo ove è rappresentato l’eroe dei due mondi come appariva in una litografia coeva eseguita a Palermo nel 1860.

1986 – Lo stato Italiano commemora la battaglia di Bezzecca con un francobollo da 550 Lire preso da una antica stampa che si trova esposta al Museo del Risorgimento di Milano.

2007 – Per il secondo centenario della nascita esce il francobollo con un ritratto di Garibaldi e Nizza, sua città natale.

Ed ovviamente non è finita qui giacché sono stanno emessi altri valori sul nostro eroe sia l’anno scorso (2011) sia quest’anno e, ne siamo sicuri, la Storia Filatelica di Garibaldi, non finirà mai nè in Italia nè all’estero.

150° Anniversario dell’Unità d’Italia

Nei giorni passati, nel corso di una specifica iniziativa svoltasi al Palazzo del Quirinale, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha concluso le celebrazioni per il 150°anniversario dell’Unità d’Italia che hanno interessato il nostro Paese per oltre un anno con centinaia e centinaia di appassionanti iniziative che hanno coinvolto tutta la società civile nel suo insieme.

Anche dal punto di vista filatelico si sono avute una miriade di iniziative con specifici convegni e mostre di altissimo livello, emissioni di francobolli e monete, annulli speciali commemorativi ecc.

Anche il nostro Circolo filatelico, seppure in modo estremamente modesto ma comunque significativo, ha contribuito in tal senso; ecco riprodotte le cartoline e gli annulli postali che sono stati realizzati per l’occasione dal nostro Circolo:                         

     

    

Cartolina ed annullo postale del Lions Club S.Valentino di Terni:

    

Cartolina realizzata dalla Pro Loco di Collescipoli in ricordo di Giovanni Froscianti:

   

Cartolina ed annullo realizzata dal Plesso Cianferini di Terni:

           

Consigli: come staccare i francobolli dal supporto su cui sono stati applicati

Ecco la procedura più semplice e sicura per ottenere francobolli usati sciolti staccandoli dalle buste che affrancavano.

  1. Procuratasi la busta da cui si vuole staccare i francobolli, tagliare con le forbici un frammento intorno al francobollo con una superficie di carta leggermente più ampia dello stesso. Raccoglierne diversi prima di iniziare le operazioni di lavaggio. Separare i francobolli applicati su carta colorata perché sono da lavare in tempi e modi diversi da quelle su carta bianca.
  2. Preparare una vaschetta che possa contenere 2/3 litri di acqua per una profondità di 3/5 cm. Immettervi dell’acqua assolutamente pulita e possibilmente tiepida. Gettare i frammenti su carta bianca già preparati sul pelo dell’acqua con il francobollo rivolto in basso (max. 10/20 francobolli per litro d’acqua) e spingerli sotto il pelo con un paio di pinzette. Attendere 20/30 minuti, non di più. In questo tempo molti frammenti saranno già separati dai francobolli, quelli che ancora non lo sono, verranno separati con l’aiuto delle pinzette esercitando una lieve forza per separare la carta dai francobolli. Reimmergere i francobolli in acqua ed eliminare la carta dei frammenti di posta. N.B. la permanenza in acqua non deve essere prolungata per ore per evitare scolorimenti dei francobolli o infragilimento della loro carta. Non forzare troppo il distacco dei francobolli dalla carta cui aderiscono perché per la consistenza delle gomme normalmente utilizzate devono staccarsi con facilità. Se si trovano francobolli che non si staccano rapidamente in acqua malgrado qualche manipolazione, per esempio i francobolli autoadesivi, reimmergerli ancora per un’ora; se non si staccano ancora non tentare di forzare oltre la separazione (evitando spellature e assottigliamenti), asciugarli come si trovano e per conservarli, ridurre la dimensione della carta del frammento alla dimensione del francobollo. Questi francobolli sono nati o con gomme non idrosolubili o sono stati applicati agli involucri postali con l’addizione di gomme da ufficio talvolta non idrosolubili.
  3. Mettere sotto il rubinetto con un flusso discreto di acqua corrente la vaschetta, in modo da sostituire tutta quella già utilizzata e sciacquare bene ì francobolli staccati. In questo modo si eliminano i residui di collante ancora sui francobolli e la gomma disciolta nell’acqua viene eliminata.
  4. Stendere una carta assorbente accanto alla vaschetta ed estrarre con la pinzetta i francobolli ad uno ad uno, appoggiandoli con la vignetta verso il basso sulla carta assorbente senza sovrapporli anche parzialmente. Attendere in relazione alla stagione o alla temperatura dell’ambiente circa due ore e raccoglierli soltanto quando sono perfettamente asciutti.
  5. I francobolli sono così già pronti per la collezione, ma molti possono essere imperfetti in quanto presentano gobbe e arricciature legate all’asciugatura che devono essere stirate per disporre di francobolli perfettamente piani. Per la stiratura si prepara una superficie piana su cui si appoggia una carta assorbente, si appoggiano sopra i francobolli asciutti da stirare, si ricoprono con un’altra carta assorbente e si schiaccia il tutto con un peso di qualche kg. Altrimenti si introducono tra le pagine di un libro grosso e di poco conto. Lasciarli in pressione per qualche ora. I francobolli a questo punto sono lavati, asciugati, stirati e pronti per la collezione.
  6. Per i frammenti in carta colorata il procedimento è lo stesso, ma è opportuno aggiungere all’acqua di lavaggio 2 cucchiai per litro di conegrina o candeggina e accorciare molto i tempi di lavaggio della fase 2. In realtà è necessario seguire a vista il distacco dei francobolli mentre si verifica, aiutarne qualcuno a staccarsi e allontanare subito le carte colorate dalla vaschetta. Inoltre è bene sciacquare più a lungo i francobolli durante la fase 3. Se non si procede in fretta e bene i francobolli asciutti ottenuti risultano colorati più o meno lievemente in giallo, rosso o blu, in relazione alla carta su cui gli esemplari erano applicati. Per il resto il procedimento è identico.