La Giornata della filatelia che si terrà Sabato 17 Dicembre 2022 nei locali della Biblioteca del C.L.T. di Terni è dedicata alla scoperta, presso la Cascata delle Marmore, di un nuovo tipo di fiore: il Geranium Lucarinii, specie strettamente imparentata con G. macrorrhizum L., da cui differisce per alcuni caratteri. La specie è dedicata a Domenico Lucarini, botanico e curatore dell’Erbario dell’Università di Camerino, prematuramente scomparso.
Come già anticipato nei giorni scorsi da Giorgio Passagrilli, il prossimo 9 e 10 Aprile 2022 si terrà il consueto Convegno filatelico – numismatico di Primavera organizzato dal nostro Circolo presso l’Hotel Michelangelo di Terni ( Viale della Stazione 63 ) dedicato quest’anno al 50° anniversario dell’Esordio della Ternana Calcio in Serie A ( 1972 – 2022 ).
Per ricordare l’evento sono state predisposte tre cartoline e due Interi postali, unitamente ad un apposito Annullo ad esso dedicato di Poste italiane.
Il 9 e 10 Aprile 2022 vi aspettiamo tutti all’Hotel Michelangelo ( Sabato dalle ore 9 alle 19 e Domenica dalle ore 9 alle 13 ).
Buon Anno a tutti i nostri soci, agli amici, a tutti quelli che ci seguono da tempo, agli uomini di pace e di buona volontà, a tutti!!!! Salute, sicurezza sociale e lavoro siano le parole benvenute in questo 2022!!!
Cartolina postale italiana viaggiata il 30 Dicembre 1943 da Genova a Roma
Cartolina postale tedesca viaggiata il 31 Dicembre 1912 in Ostenda (Belgio )
Buon Natale a tutti i nostri soci ed amici; salute, pace e serenità siano benvenute tra noi e nelle famiglie di tutti!
Cartolina postale italiana viaggiata il 23 Dicembre 1910 da Lucca a Val d’Arno
Cartolina postale italiana viaggiata il 19 Dicembre 1953 per Genova – Cecami editore
Fior di neve
Dal cielo tutti gli angeli videro i campi brulli, senza fronde nè fiori, e lessero nel cuore dei fanciulli che amano le cose bianche. Scossero le ali stanche di volare e allora discese lieve lieve la fiorita neve.
Umberto Saba
Cartolina postale viaggiata il 1°Gennaio 1901 per la Chaux-du-Milieu (Svizzera )
Cari amici, eccoci finalmente arrivati all’appuntamento tradizionale di fine anno che per noi filatelici ha sempre grande importanza: la Giornata della Filatelia.
Anche quest’anno essa si svolgerà presso la Biblioteca del Circolo Lavoratori Terni ( CLT ) Venerdì 10 Dicembre dalle ore 9,30 alle 16,30 e sarà dedicata al VII centenario della morte di Dante Alighieri.
Verrà esposta una bella mostra di cartoline postali, stampate nei primi anni del Novecento da Virgilio Alterocca, dedicata al sommo poeta; insieme ad essa si potrà vedere anche un’altra bella mostra di cartoline di Alterocca dedicata alla nostra città.
Sabato 16 e Domenica 17 Ottobre prossimi aspettiamo tutti gli amici filatelici e numismatici all’Hotel Michelangelo ( Viale della Stazione ) per due belle giornate di filatelia e collezionismo!! Con il nostro Convegno festeggeremo i 50 anni della fondazione del nostro Circolo.
Giuseppe Verdi è stato uno dei più grandi compositori italiani dell’Ottocento, autore di pagine musicali indimenticabili e di melodrammi molto amati che ancora oggi fanno parte stabilmente del repertorio operistico.
Cartolina maximum per il 1°centenario della morte del musicista realizzata dal Circolo filatelico di Seveso con Annullo speciale 6.05.2001 – Cartolina ed annullo disegnati da Cesare Becatti.
E’ bene ricordare che Verdi è stato per l’Italia non solo un grande musicista ma anche un convinto protagonista del Risorgimento attraverso la sua arte.
Busta filatelica del Circolo militare dell’Esercito di Bolzano per la conferenza Verdi e l’Irridentismo con Annullo speciale Bolzano 12 Ottobre 2013
Era nato a Roncole, vicino a Busseto (nel Ducato di Parma), il 10 ottobre 1813 da una famiglia umile e modesta: i suoi genitori infatti gestivano una osteria di campagna rivendendo anche sale e generi alimentari.
Leopoldo Metlicovitz: Cascina ove nacque Verdi,cartolina postale del 1900 non viaggiata, Officine Ricordi & C. Milano
Fin da bambino si appassionò alla musica tant’è che suo padre Carlo, dopo avergli fatto impartire privatamente lezioni di musica e specificatamente d’organo da Pietro Baistrocchi, maestro e organista del paese, acquistò per lui la spinetta di don Paolo Costa, rettore dell’ oratorio della Madonna dei Prati di Busseto.
Giambattista Conti: Il Maestro di Musica, Cartolina postale degli anni ’50 del Novecento, casa editrice Cultura reliosa popolare – Viterbo
All’età di otto anni Giuseppe era già un provetto organista e più tardi, Antonio Barezzi, un negoziante amante della musica e responsabile della filarmonica locale, lo aiutò a proseguire gli studi frequentando anche e sopratutto Ferdinando Provesi, maestro di cappella nella Collegiata di San Bartolomeo Apostolo di Busseto, che gli insegnò i principi basilari della composizione musicale e della pratica strumentale.
Italia: emissione del 19 Novembre 1951 per il 50° della morte del compositore; oltre allo stesso sono rispettivamente rappresentati il Teatro Regio e la Cattedrale di Parma, l’organo e la Chiesa di Roncole, il Teatro alla Scala ed il Duomo di Milano –Stampa calcografica – Disegnatori: E. Pizzi (L.25), R. Mura (gli altri) – Incisori: V. Nicastro ( L.10 ), M. Canfarini (L.25 ), M. Colombati ( L.60 ).
Verso il 1830 Giuseppe Verdi, già affermato membro e protagonista principale della Filarmonica locale, completò i suoi studi con Provesi il quale dichiarò che ormai non aveva più niente da imparargli.
Cartolina postale dei primi anni del Novecento, scritta e viaggiata in busta, casa editrice Pilade Lapi – S. Giovanni Valdarno
Dopo essersi trasferito in casa del suo protettore e mecenate Antonio Barezzi per dare lezioni di canto e pianoforte a sua figlia Margherita, che poi diventerà sua moglie, Verdi era sempre più attratto dagli ambienti musicali e culturali di Milano dove frequentò particolarmente il Teatro alla Scala assumendo anche i primi importanti incarichi musicali.
San Marino:Foglietto dedicato alla riapertura nel 2004 del Teatro alla Scala con ” Europa riconosciuta “, diretta da Riccardo Muti;opera lirica in due atti musicata da Antonio Salieri e rappresentata per la prima volta il 3 Agosto 1778 per l’inaugurazione del Teatro stesso. Disegnatore: F. Filanci.
Dopo essersi sposato con Margherita Barezzi ed aver avuto importanti responsabilità musicali a Busseto quali la direzione della Filarmonica e la nomina a Maestro di Musica del Comune, si trasferì a Milano dove però, a breve, morirono sia sua moglie Margherita che i suoi due figli. Nonostante alcuni insuccessi iniziali dovuti anche alla difficile situazione psicologica ed affettiva che lo aveva colpito, nel Marzo del 1842 si ebbe la prima del Nabucco al Teatro alla Scala che ebbe un successo trionfale tanto da essere replicata per circa sessanta volte.
Città del Vaticano:emissione serie di tre valori del 22 Maggio 2001 dedicata a G. Verdi per il centenario della morte di cui un valore per il Nabucco; Disegnatore: G. Toffoletti – tiratura 450.000 copie
L. De Vegni, Giuseppe Verdi all’epoca del Nabucco, 1842 – Cartolina maximum con Annullo postale F.D.C. San Marino 19 Febbraio 2001
Negli anni successivi e fino ad oggi il Nabucco è stato rappresentato non solo in Europa ma anche nelle Americhe ed in larga parte del mondo intero divenendo indubbiamente un caposaldo nei repertori dei teatri più famosi; con quest’opera ebbe inizio il successo e la grande notorietà di Giuseppe Verdi che si affermò come uno dei migliori operisti italiani.
Foglietto emesso dall’Argentina il 24 Ottobre 2009 per il festival internazionale della filatelia di Roma dedicato al Teatro alla Scala ed al Teatro Colon di Buenos Aires
Negli anni successivi fu talmente impegnato a scrivere musica che lui stesso definì il periodo fino a circa il 1860 ” sedici anni di galera “, senza mai riposarsi; sono di quel periodo, tra gli altri, I lombardi alla prima crociata, I due Foscari, Giovanna d’Arco, Ernani e Macbeth.
I Due Foscari, Avviso straordinario per la rappresentazione del 26 Gennaio 1854 al Teatro Comunale di Terni
Cartolina maximum francese dedicata a J.f. Firmin, membro del Teatro francese, nel ruolo di Hernani ( 5°atto ), da una stampa del 1830 di A. Lecler; Emissione 6 Giugno 1953, Parigi
Il compositore realizzò poi la famosa trilogia popolare scrivendo Rigoletto, Il Trovatore e La Traviata che suggellarono la sua fama di compositore e di operista imponendosi, di fatto, come il più celebre musicista del suo tempo.
Città del Vaticano, 30 agosto 2013 – 200º anniversario della nascita di Giuseppe Verdi, Disegnatore D.Dickmann – tiratura 100.000 copieRigoletto, Cartolina postale italiana viaggiata nel 1906 da Brindisi a Scalea
San Marino, 19 febbraio 2001 – Rigoletto, dalla serie Melodie Immortali dedicate al Centenario della morte di Giuseppe Verdi – Disegnatore: F. Filanci
Intero Postale russo del 10 Luglio 2002 emesso per il 100° anniversario della nascita di Sergei YakovlevichLemeshev, famoso tenore sovietico; nella vignetta viene rappresentato come ” Il Duca ” nell’opera di Verdi Rigoletto.
San Marino, 19 febbraio 2001 – La Traviata, dalla serie Melodie Immortali dedicate al Centenario della morte di Giuseppe Verdi – Disegnatore: F. Filanci
Nicaragua: 1975 – Nellie Melba ( nome d’arte di Helen Porter Mitchell,1861 – 1931 ) soprano australiano, dalla serie di 15 valori dedicata ai grandi cantanti lirici
Dopo essere tornato alla vita di campagna acquistando la Villa e la tenuta di Sant’Agata a Villanova sull’Arda – che costituì la principale abitazione del compositore vivendovi con la seconda moglie Giuseppina Strepponi – Giuseppe Verdi scrisse altre memorabili opere quali Simon Boccanegra, La forza del destino, Un ballo in maschera, Don carlose Aida, commissionata quest’ultima per l’apertura del canale di Suez ed andata in scena al Cairo alla vigilia di Natale del 1871.
Cartolina postale del 1942 della casa editrice A. Secchi di Busseto con Annullo speciale 27 Agosto 1961 dedicato alla Stagione lirica Bussetana in cui venne rappresentata l’opera La Forza del Destino
Nicaragua: 1975 – Tito Gobbi ( 1913 – 1984 ), baritono italiano – dalla serie di 15 valori dedicata ai grandi cantanti lirici
San Marino, 19 febbraio 2001 – La Forza del Destino, dalla serie Melodie Immortali dedicate al Centenario della morte di Giuseppe Verdi – Disegnatore: F. Filanci
San Marino, 19 febbraio 2001 – Un Ballo in Maschera, dalla serie Melodie Immortali dedicate al Centenario della morte di Giuseppe Verdi – Disegnatore: F. Filanci
Figurina Liebig degli anni 50/60 del Novecento dedicata al Ballo in Maschera
San Marino, 19 febbraio 2001 – Don Carlos, dalla serie Melodie Immortali dedicate al Centenario della morte di Giuseppe Verdi – Disegnatore: F. Filanci
Città del Vaticano:emissione serie di tre valori del 22 Maggio 2001 dedicata a G. Verdi per il centenario della morte di cui un valore per Aida; Disegnatore: G. Toffoletti – tiratura 450.000 copie
Busta filatelica dedicata al centenario dell’Aida con Annullo speciale Verona 15 Luglio 1971
San Marino, 19 febbraio 2001 – Aida, dalla serie Melodie Immortali dedicate al Centenario della morte di Giuseppe Verdi – Disegnatore: F. Filanci
Dopo aver scritto laMessa di Requiem per la morte di Alessandro Manzoni – uno dei più grandi capolavori di musica sacra a detta di molti critici – rappresentata nella Chiesa di San Marco a Milano il 22 Maggio del 1874, Giuseppe Verdi compose le sue due ultime opere: Otello, rappresentata trionfalmente alla Scala nel febbraio del 1887, e Falstaff anch’essa rappresentata al Teatro alla Scala il 9 febbraio 1893.
Busta filatelica per il 51° Festival dell’Opera Lirica di Verona dedicata alla Messa di Requiem con Annullo speciale Verona 18 Luglio 1973
Città del Vaticano:emissione serie di tre valori del 22 Maggio 2001 dedicata a G. Verdi per il centenario della morte di cui un valore per Otello; Disegnatore: G. Toffoletti – tiratura 450.000 copie
Nicaragua: 1975 – Giovanni Martinelli ( 1885 – 1969 ) – tenore italiano – dalla serie di 15 valori dedicata ai grandi cantanti lirici
Cartolina postale italiana dedicata al 4°atto dell’Otelloviaggiata il 31 Agosto 1904 da Livorno a Vietri sul Mare, Salerno – Tipografia Alterocca Terni
San Marino, 19 febbraio 2001 – Falstaff, dalla serie Melodie Immortali dedicate al Centenario della morte di Giuseppe Verdi – Disegnatore: F. Filanci
Cartolina postale dedicata all’interno del Teatro alla Scala viaggiata il 13 Giugno 1937 da Milano a Viterbo – Edit. Mazzi & Pezzotta, Milano
I libretti di entrambe le opere furono scritti da Arrigo Boito, letterato, librettista, compositore ed esponente di primo piano del movimento culturale milanese della Scapigliatura.
Busta filatelica dedicata al 50° della morte di Arrigo Boito viaggiata in Milano per Raccomandata il 10 Giugno 1968
Negli ultimi anni della sua vita Giuseppe Verdi fece molte iniziative filantropiche di grande magnanimità come si rileva dal suo testamento siglato a Milano nel 1900 in cui lascia molti dei suoi cospicui averi ad ospedali ed enti benefici oltre ad una lunghissima lista di singole donazioni a persone che gli erano state vicine nel corso degli anni ed ai poveri del suo villaggio nativo di Rocole, di Villanova sull’Arda e del villaggio di S.Agata.
Giovanni Boldini:Ritratto di Giuseppe Verdi, Cartolina postale viaggiata il 12 Ottobre 1976 da Roncole a Terni
Come non ricordare la costruzione di un ospedale ( e la successiva donazione al Comune ) a Villanova sull’Arda, vicino a Busseto e la fondazione dell’ Opera Pia Casa di Riposo per Musicisti, cui lascia lo stabile da lui stesso fatto costruire in Milano, l’opera sua più bella come amava definirla – volendo generosamente assicurare una vita decorosa a quanti si trovavano in condizioni precarie.
Cartolina postale dei primi anni del Novecento, non viaggiata
Il grande Maestro morì nella notte del 27 Gennaio 1901 al Grand Hotel et de Milan all’età di 87 anni assistito dalla figlia adottiva insieme alla cantante Teresa Stolz.
Cartolina postale del 1901 emessa per la morte di Giuseppe Verdi, non viaggiata. Rarissima cartolina con la data di nascita sbagliata! Casa editrice sconosciuta
Dopo essere stato privatamente e provvisoriamente tumulato presso il Cimitero Monumentale di Milano, un mese dopo la sua salma fu spostata nella cripta della Casa di Riposo; in quella occasione fu cantato da 820 cantanti il coroVa, pensiero, dal Nabucco, diretto da Arturo Toscanini. Una folla enorme presenziò al funerale che i giornali dell’epoca stimarono in circa 300.000 persone.
Israele2013: emissione dedicata al bicentenario della nascita di G. Verdi ed al Va Pensiero del Nabucco
Busta filatelica dedicata al centenario della nascita di Arturo Toscanini viaggiata in Milano per Raccomandata il 28 Marzo 1987.
Sono passati 160 anni e sembra ieri da quando un migliaio di volontari con alla testa Giuseppe Garibaldi si radunarono a Quarto, nei pressi di Genova, per partire – nella notte tra il 5 e 6 Maggio 1860 – alla volta della Sicilia.
Nel 2010, per i 150 anni dell’Unità d’Italia, si è avuto un intervento di restauro della scultura di Baroni con un nuovo memoriale posto su una terrazza verso il mare costituito da una lastra in acciaio lunga trenta metri che riporta i nomi di tutti i partecipanti alla Spedizione dei Mille ( 1089 ). La parte sottostante della cartolina è tratta dall’opera pittorica ( olio su tela ) di Gerolamo Induno L’imbarco a Genova del generale Giuseppe Garibaldi del 1860 in cui sono riconoscibili, oltre allo stesso Garibaldi, Nino Bixio e Istvan Turr.
L’obiettivo della spedizione garibaldina – nella migliore tradizione del pensiero e delle azioni mazziniane -era quello di sostenere le rivolte locali ed abbattere il Regno delle Due Sicilie di Francesco II di Borbone e del suo governo.
La Cantata a Mazzini, cartolina Postale italiana spedita nel 1906 da Ventimiglia a Costantinopoli.
La spedizione dei Mille fu senza alcun dubbio un’impresa fortemente temeraria con molte probabilità di essere destinata a fallire tragicamente al pari dei tentativi insurrezionali già tentati dai fratelli Bandiera e da Carlo Pisacane poi.
Anche il tentativo operato dal rivoluzionario e patriota Carlo Pisacane, che ebbe inizio a Sapri, fu represso nel sangue a Sanza – nel salernitano – il 2 Luglio 1857.
La Spedizione invece fu l’Impresa più bella, eroica, avventurosa e romantica di tutto il Risorgimento italiano, decisiva per realizzare il lungo percorso di Unità nazionale consacrando il mito di Giuseppe Garibaldi che diverrà nel mondo simbolo di solidarietà e libertà dei popoli.La vicenda ebbe realmente inizio quella notte quando i volontari guidati da Nino Bixio, il secondo dei Mille, si impadronirono – come da accordi informali e riservati con la Compagnia di Navigazione Rubattino e simulando un atto di pirateria – di due piroscafi della Compagnia:Il Piemonte e Il Lombardo che salparono alla volta della Sicilia.
Ma quanti e chi erano davvero i Mille ? il numero esatto che sbarcarono a Marsala è di 1089 volontari così come risulta sulla Gazzetta ufficiale del Regno d’Italia del 12 novembre 1878. Molti di loro provenivano prevalentemente dalle regioni centro-settentrionali, in particolare da Bergamo e Genova , ed avevano già combattuto con Garibaldi nel Corpo dei Cacciatori delle Alpi. Gli altri per la maggior parte provenivano dal ceto medio ed intellettuale (erano avvocati, medici, farmacisti, ingegneri, commercianti ecc.. ), ma anche artigiani, operai, numerosi capitani di mare, alcuni artisti e pittori insieme a patrioti, diversi avventurieri, anarchici ed idealisti alcuni dei quali ricercati ed inseguiti dalle polizie di mezzo mondo.
Tra gli altri c’erano anche: Menotti, il figlio di Garibaldi, Francesco Nullo, Francesco Crispi con la moglie Rose Montmasson che girava vestita da uomo, unica donna di tutta la spedizione, ma anche Nino Bixio, Giuseppe La Masa, Agostino Bertani, István Türr, i fratelli Benedetto ed Enrico Cairoli, Stefano Canzio, Giuseppe Cesare Abba, Giovan Battista Basso, Giuseppe Missori, Giorgio Manin, Giuseppe Sirtori, Luigi Gusmaroli, Lajos Tukery, István Türr e Giovanni Acerbi che ebbe l’incarico di Intendente generale della Spedizione garibaldina con Ippolito Nievo come vice.
C’erano anche quattro patrioti e garibaldini umbri: il nostro concittadino di Collescipoli Giovanni Froscianti, Giuseppe Polidori di Montone (PG), Giovanni Crucianidi Foligno (PG) e Pietro Stagnetti di Orvieto (TR).
Dopo una sosta a Talamone per rifornirsi di armi e munizioni, acqua potabile e carbone, i Mille sbarcarono l’11 Maggio a Marsalae quì Garibaldi emanò subito il primo AppelloAi Siciliani per chiamarli alla lotta e all’insurrezione; due giorni dopo si ebbe l’altro Proclama, quello di Salemi, con cui assumerà la Dittatura.
Nel giro di pochi giorni e di qualche settimana i Mille aumentarono di numero grazie ai volontari meridionali e successivamente anche grazie allo sbarco di altre spedizioni garibaldine, tra cui quelle guidate dai Generali Enrico Cosenz e Giacomo Medici; ciò consentì di costituire l’Esercito Meridionale di Garibaldi che arrivò a contare circa 45.000 uomini che poi fu sciolto prima della proclamazione del Regno d’Italia del 1861.
Il primo terribile ma vittorioso scontro con i soldati borbonici avvenne nella battaglia di Calatafimidove i Mille ebbero trenta caduti e circa centocinquanta feriti ma la via per Palermo era aperta anche se vi fu ancora un tentativo delle truppe borboniche di fermare l’avanzata delle camicie rosse nei pressi di Monreale dove cadde Rosolino Pilo, anima e capo storico delle rivolte siciliane insieme a Giuseppe La Masa.
Dopo diversi combattimenti anche strada per strada, tra il 28 e il 30 maggio, Palermo venne conquistata e si avvierà di fatto il crollo ed il disfacimento del Regno meridionale dei Borbone; un episodio della presa della città è stato ricordato efficacemente da Renato Guttuso nel suo quadro La battaglia del Ponte dell’Ammiraglio del 1951/52.
Nei diversi scontri palermitani morì il patriota e militare ungherese Lajos Tukory che comandava l’avanguardia che sferrò l’attacco alla città e furono feriti, tra gli altri, Benedetto Cairoli, Stefano Canzio e Nino Bixio; Garibaldi stesso pronunciò il discorso funebre per Tukory ricordandolo come combattente per la libertà d’Italia.
Erinnofilo dedicato a Giuseppe Garibaldi dei primi anni del Novecento, con scritta Nizza sarà italiana, abbastanza raro.
Dopo la sanguinosa, drammatica e vittoriosa battaglia di Milazzodel 20 Luglio dove le truppe garibaldine pagarono un prezzo altissimo tra morti e feriti ( circa ottocento ) molto superiore rispetto ai borbonici , Giuseppe Garibaldi valutò che lo sbarco in Calabria e l’avanzata su Napoli era ormai da farsi. Da ricordare che in tale episodio lo stesso Garibaldi rischiò la vita in quanto era stato accerchiato da un drappello della cavalleria borbonica e soltanto il coraggioso intervento di Giuseppe Missori, insieme al Maggiore di Cavalleria Vincenzo Statella, lo salvò da morte certa.
Varcato lo Stretto a Melito (30 km. da Reggio) nella notte tra il 20 e 21 Agosto venne portato l’attacco a Reggio Calabria e dopo circa otto ore di combattimenti, con numerosi morti e feriti, la città fu presa dalle truppe garibaldine; da quel momento la marcia dell’Esercito meridionale di Garibaldi verso Napoli avvenne senza scontri e combattimenti, ovunque era festeggiato ed acclamato.
Il 6 Settembre Francesco II e la regina lasciarono la capitale via mare per Gaeta; il giorno dopo, al mattino, Giuseppe Garibaldi salì su un treno speciale a Cava dè Tirreni e da qui con i suoi ufficiali e collaboratori arrivò alla stazione di Napoli acclamato da un’immensa folla chiassosa e festante.
Salito poi su una carrozza insieme ad Agostino Bertani, Nullo, Gusmaroli e Stagnetti – mentre Enrico Cosenz e Giuseppe Missori lo seguivano a cavallo, si diresse verso il palazzo della Foresteria dove, dalle finestre, tenne un discorso alla folla sottostante.
Venne ricevuto dal ministro dell’Interno del Regno delle due Sicilie Liborio Romano mentre reparti militari borbonici – senza opporre alcuna resistenza – gli presentavano persino le armi. Garibaldi governò Napoli da Dittatore per circa due mesi sperimentando, tra l’altro, alcune riforme sociali, libera educazione ed anche costruzioni ferroviarie.
Dopo la vittoriosa battaglia campale del Volturno avvenuta tra il 26 settembre ed il 2 ottobre 1860, considerata una delle più importanti e decisive del Risorgimento perchè fu l’ultimo tentativo delle truppe borboniche di fermare l’Esercito Meridionale guidato da Giuseppe Garibaldi, Camillo Benso di Cavour -visto scosso il prestigio della Monarchia dal compimento dell’Unità ad opera soltanto delle truppe garibaldine – inviò l’Esercito Regio nelle Marche e in Umbria ( che erano ancora sotto il potere del papa ) per annetterle manu militari al Regno di Sardegna e per impedire anche e sopratutto che Garibaldi arrivasse fino a Roma.
Da ricordare la sconfitta degli zuavi pontifici nella battaglia diCastelfidardo a seguito della quale le truppe papali superstiti si trincerarono nella piazzaforte di Ancona dove furono poi sconfitte dall’esercito sardo dopo un assedio che ebbe luogo tra il 24 ed il 29 Settembre 1860.
Il 14 Settembre 1860 le truppe piemontesi del Generale Gerbaix De Sonnaz entrarono in Perugia sconfiggendo le forze papaline asserragliate all’interno della Rocca Paolina; il 17 Settembre le truppe con a capo il Generale Filippo Brignone liberarono Spoleto dopo un violento cannoneggiamento e successivo assalto della Rocca Albornoziana.
Il 20 Settembre Ternivedrà entrare in città, attraverso la Porta Spoletina, le truppe piemontesi del Generale Filippo Brignone costituite dai Granatieri di Lombardia, dai Cavalleggeri del Regg.to Nizza e dai Bersaglieri del 9°Battaglione che vi rimasero fino all’anno dopo in quanto Terni divenne sede del comando della XV Divisione.
Il 3 Ottobre Vittorio Emanuele II entrò in Abruzzo alla testa delle truppe sarde per poi dirigersi verso Napoli; il 26 Ottobre incontrò Giuseppe Garibaldi a Teano che lo salutò re d’Italia e tale episodio – divenuto simbolicamente la consegna al re dei territori conquistati – sancì storicamente la conclusione dell’Impresa dei Mille.
I I giorni successivi per Garibaldi furono tristi e segnati dall’amarezza perchè i suoi uomini vennero più volte offesi da ufficiali dell’esercito piemontese ed anche perchè la sua richiesta di essere nominato Primo Governatore del vecchio Regno di Napoli non venne accolta al pari di quella relativa al pieno inserimento dei suoi volontari nell’esercito regolare.
Oltre a questo il 6 Novembre a Caserta Garibaldi aspettò invano che il re intervenisse alla parata d’addio e passasse in rassegna i garibaldini che lo aspettavano schierati; il re, contrariamente a quanto promesso, non si presentò. Sempre in quella occasione Luigi Farini che Cavour aveva nominato Luogotenente generale delle provincie napoletane – sollevato peraltro da tale incarico qualche mese dopo con il principe Eugenio di Carignano,vietò l’esecuzione dell’ Inno di Garibaldi.
Due giorni dopo nella grande sala del palazzo reale di Napoli, alla presenza dei pro-dittatori, dei ministri e dei grandi poteri dello Stato, G.Garibaldi aveva rassegnato i suoi poteri da Dittatore e firmato l’atto con cui donava il Regno delle Due Sicilie a Vittorio Emanuele II. La storica Impresa era terminata, era ormai pronto e deciso a partire; voleva tornare a Caprera per trovare quella pace e quella serenità che non trovava in mezzo ai tanti che aveva beneficiato.
In giornata aveva visitato i feriti di tante battaglie e nel suo saluto d’addio ai compagni d’arme si era rivolto a loro con grande affetto esprimendo tutta la sua commossa gratitudine per il modo in cui avevano compiuto la penultima tappa del Risorgimento nostro con l’invito a tenersi disponibili e sempre pronti per le future battaglie per dare l’ultima scossa, l’ultimo colpo alla crollante tirannide.
Ai soldati della libertà italiana, tra l’altro, disse solennemente queste parole: Che ritornino alle loro case quelli soltanto chiamati da doveri imperiosi di famiglia e coloro che, gloriosamente mutilati, hanno meritato la gratitudine della Patria. Essi la serviranno ancora nei loro focolari col consiglio e con l’aspetto delle nobili cicatrici che decorano la loro maschia fronte di venti anni; all’infuori di questi gli altri restino a custodire le gloriose bandiere.Il Il 9 Novembre 1860, di buon mattino, rifiutando onorificenze e donazioni cospicue da parte del re, ricco soltanto di un sacco di sarmenti, fagioli e un pò di semi per il suo orto, Garibaldi si imbarcò sulla nave Wascington che lo avrebbe portato alla solitaria povertà di Caprera, l’isola che aveva comprato ( inizialmente per metà ) nel 1854 e che fu, per oltre venti anni, la sua ultima dimora.
Con lui c’era anche il figlio Menotti e i fedelissimi Giovanni Froscianti, G. Battista Basso, Luigi Gusmaroli, Luigi Coltelletti e Pietro Stagnetti che lo aiuteranno poi nella conduzione e gestione della sua modesta azienda agricola.
Nel 1862, all’indomani della Spedizione dei Mille, Alessandro Pavia – patriota e fotografo milanese con negozio a Genova – ebbe l’idea di fotografare tutti i partecipanti all’Impresa sbarcati a Marsala per farne poi un album.
Dopo cinque anni riuscì a realizzare L’Album dei Mille con circa 850 ritratti i cui primi due esemplari vennero regalati uno al re Vittorio Emanuele II di Savoia e l’altro a Giuseppe Garibaldi, a cui il progetto era dedicato.
I ritratti erano realizzati con la tecnica della carte de visite, un tipo di immagine brevettata nel 1854 da André Adolphe Eugène Disderi, fotografo francese con negozio a Parigi; con questa tecnica si potevano realizzare otto clichè sulla stessa lastra di vetro creando piccole immagini (5,2 cm X 8,7 cm) che poi si incollavano su cartoncini grandi come biglietti da visita.
Regno d’Italia 6 aprile 1932 – 50º anniversario della morte di Giuseppe Garibaldi
Italia 2 giugno 2011 – Protagonisti dell’unità d’Italia, Vittorio Emanuele II
Quando il drammaturgo francese Victorien Sardou , buon autore di testi teatrali, inizia a scrivere la Tosca, originariamente pensata per essere interpretata da Sarah Bernardt – soprannominata La divina – e a tutt’oggi considerata una delle più grandi attrici teatrali del XIX secolo, mai avrebbe immaginato che negli anni a venire avrebbe avuto fama e gloria perenne.
Tosca: manifesto realizzato da Leopoldo Metlicovitz
Sarah Bernardt nei francobolli di Francia ( 1945 ) e Monaco ( 1994 )
V. Sardou: Cartolina postale francese dei primi anni del Novecento-edit. Les Annales politiques et littèraires, non viaggiata
La storia è nota: la Tosca di Sardou venne rappresentata al Teatro dei Filodrammatici di Milano nel 1889 e Giacomo Puccini ne fu profondamente colpito tant’è che chiese a Giulio Ricordi, probabilmente il più importante editore musicale dell’epoca, di contattare il drammaturgo francese per i diritti a musicarla.
Tosca: cartolina postale viaggiata il 5 Aprile 1903 da Chieti per Benevento – edit. Alterocca Terni
Cartolina postale viaggiata in Trieste nei primi anni del Novecento – edit. Alterocca Terni
Dopo diverse controversie e discussioni l’accordo con Victorien Sardou fu fatto; a quel punto Ricordi affidò a Giacomo Puccini, riconosciuto universalmente come uno dei maggiori e più importanti operisti della storia musicale, l’incarico di musicare Toscatrasformandola nella famosissima opera lirica che tutti noi conosciamo.
Cartolina postale con Annullo sul dorso F.D.C. Viareggio 8/8/1974,Onoranze a Giacomo Puccini
Tosca: Cartolina Maximum 14 Gennaio 2000 dedicata al centenario della 1^rappresentazione
Il musicista si mise immediatamente al lavoro insieme ai librettisti Luigi Illica e Giuseppe Giacosa che dal dramma di Sardou trassero il libretto per l’omonima opera lirica in tre atti. Nell’ottobre 1899 l’opera fu completata e il 14 gennaio 1900 venne rappresentata al Teatro Costanzi di Roma ( Teatro dell’Opera ).
Cartolina postale dedicata al Teatro dell’Opera di Roma, non viaggiata
I principali protagonisti furono: il soprano Hariclea Darclée interpretò la celebre cantante Tosca, il tenore Emilio De Marchi fu il pittore Cavaradossi ed il baritono Eugenio Giraldoni ebbe il ruolo del Capo della polizia Scarpia.
Hariclea Darcleèè e Puccini – Cartolina postale viaggiata il 21/10/1904 da Torino a Firenze – Soc. edit. Cartoline Torino
Hariclea Darcleè: Intero Postale rumeno del 1961, non viaggiato
Numerose personalità erano presenti alla prima, tra gli altri, il presidente del Consiglio Luigi Pelloux e la regina Margherita di Savoia. L’opera ottenne un grande successo ed in pochi anni venne rappresentata in tutto il mondo ed una grande cantante che la fece conoscere ed amare sopratutto in Sudamerica fu la soprano Livia Berlendi.
Livia Berlendi: cartolina postale viaggiata il 21 Dicembre 1904 da Milano a Trieste – foto Varischi e Artico – Giulio Ricordi edit. Milano
Tosca è certamente l’opera più drammatica di Puccini: è una storia d’amore e di morte. E’ambientata a Roma nel 1800 in una atmosfera di cupo dominio poliziesco e clericale, permeata dall’eco degli avvenimenti rivoluzionari in Francia e dalla caduta della prima Repubblica giacobina Romana con il conseguente ripristino dello Stato Pontificio.
Giacomo Puccini e Tosca nei francobollli di San Marino ( 1999 ) e Uruguay ( 2000 )
Tosca, atto II, cartolina postale viaggiata per Chieti nei primi anni del Novecento, edit. Alterocca Terni
Tosca, romanza Vissi d’arte, cartolina privata con Annullo delle Poste di San Marino del 26.04.2008 in Terni ( sul dorso )
Indimenticabili, commoventi e di toccante intensità le romanze Vissi d’arte (2°atto) insieme all’altra del terzo atto E lucevan le stelle interpretate da grandi soprano, tenori e baritoni.
Tosca, romanza E Lucevan le stelle, cartolina privatacon Annullo delle Poste di San Marino del 26.04.2008 in Terni
Tra i grandi interpreti di Tosca vanno ricordati Maria Callas, Renata Tebaldi, Beniamino Gigli, Tito Gobbi, Luciano Pavarotti, Plàcido Domingo, Katia Ricciarelli e Josè Carreras.
Beniamino Gigli: cartolina postale viaggiata il 16 Aprile 1959 da Recanati a Palermo – Fototipia Berretta, Terni
G. Heinisch: Renata Tebaldi – Violetta in La Traviata, cartolina postale degli anni novanta del Novecento, non viaggiata
Guinea Bissau 2011: i tre tenori, foglietto emesso per il 70° della nascita di Placido Domingo
Luciano Pavarotti mentre si prepara per entrare in scena. Opera:Rigoletto di Giuseppe Verdi. Annullo postale al dorso Modena 6/9/2010 per il 3°anniversario della scomparsa del Maestro, non viaggiata. A cura del Circolo filatelico Tassoni di Modena
Cartolina Maximum, Roma 24/10/2009, dedicata al grande Luciano Pavarotti; la frase di cui sopra è comparsa in lingua inglese ed in italiano sul sito ufficiale di Luciano Pavarotti il 6 Settembre 2007, giorno della sua morte.
Il grande compositore e pianista polacco naturalizzato francese era nato a Zelazowa Wolail 22 Febbraio del 1810 da padre francese e madre polacca, entrambi insegnanti: lui di francese al Liceo di Varsavia, lei impartiva lezioni di pianoforte.
Cartolina postale francese, Parigi 10 Novembre 1956, F.D.C. non viaggiata
Intero Postale polacco con annullo Varsavia 2 Ottobre 1980 e immagine della sua casa a Zelazowa Wola
Il giovane Fryderyk Franciszek ( questo il suo nome in polacco che risulta nel registro parrocchiale dei battesimi del piccolo paese natìo ), fin da ragazzo ebbe una salute cagionevole e soffrì molto di una tosse continua che lo porterà alla morte per tubercolosi polmonare.
Dopo aver studiato pianoforte con il musicista boemo Vojtĕch Živný, approfondì gli studi di composizione con Józef Elsner, direttore del Teatro Nazionale di Varsavia nonchè buon compositore, musicologo e teorico della musica polacca.
Intero Postale polacco del 1974 dedicato a Józef Elsner
Era ancora molto giovane ( aveva circa venti anni ) quando lasciò la Polonia per non ritornarvi mai più trasferendosi nel 1831 a Parigi dove l’ambiente intellettuale e musicale lo accolse con grande amicizia e stima reciproca.
Lettera raccomandata 19 Gennaio 1952 da Varsavia a Camp Hill, Pa, Stati Uniti; nei francobolli sono raffifgurati F. Chopin e Stanislaw Moniuszko
Fece vita riservata e virtuosa scrivendo magnifica musica che ebbe un notevole successo nei salotti aristocratici che frequentava insegnando pianoforte e che lo fecero rapidamente diventare un grande pianista e compositore.
Cartolina maximum Città del Vaticano 20 Settembre 2010 dedicata al bicentenario di Chopin e Schumann
Conobbe molti musicisti ed artisti tra i quali Franz Listz, Vincenzo Bellini, Hector Berlioz, Gioacchino Rossini, Eugène Delacroix, Honoré de Balzac, Heinrich Heine e Adam Mickiewicz.
Polonia, 25 Ottobre 1956 F.D.C. – nel foglietto sono raffigurati F. Chopin e Franz Liszt
Nel 1838 conosce la scrittrice francese George Sand di cui si innamora perdutamente; con lei ebbe un forte rapporto d’amore che ben presto, però, si incrinò divenendo molto difficile e caotico fino ad interrompersi definitivamente nel 1847.
Frederic Chopin scrisse pagine meravigliose di musica per pianoforte solista: come non ricordare le polonaise e gli appassionati Notturni!!
Lionello Balestrieri:Chopin compone I Preludi, cartolina postale francese degli anni venti del Novecento, I.Lapina edit. Parigi, non viaggiata
Anche la musica popolare, con le mazurche ebbe notevole influenza sul suo stile compositivo; meno conosciuti ed ascoltati i due concerti per pianoforte ed orchestra e diverse romanze per pianoforte.
Intero Postale Polacco del 1963
Dopo essersi separato con George Sand cadde in una forte depressione che, nel breve tempo, insieme alle sue cattive condizioni di salute dovute alla tubercolosi, lo porterà alla morte il 17 ottobre del 1849 assistito fino all’ultimo dai suoi amici più cari e dalla sorella Ludwika.
Venne sepolto a Parigi nel cimitero di Père Lachaise, lontano dalla sua amatissima Polonia; il suo cuore è conservato a Varsavia nella chiesa di Santa Croce.
Cartolina postale francese non viaggiata, tomba di Chopin al cimitero di Père Lachaise
Dal 1927 viene organizzato in Polonia il Concorso pianistico internazionale Frèdèric Chopin, tra i più prestigiosi al mondo.
Polonia 8 Novembre 1954, F.D.C. – 5° Concorso di pianoforte Frèdèric Chopin
Libretto filatelico per il 5° Concorso pianistico internazionale Fryderyk Chopin con Annullo Varsavia 17 Marzo 1955 ( il ritratto di Chopin nell’ovale è di Eugène Delacroix inciso da Czesław Słania, famoso incisore polacco di francobolli e banconote )