Così titolava un articolo di Carlo Alberto Berioli sulla Tribuna del collezionista n°190 del Giugno 1992, che durante lo sgombero della vecchia sede del nostro Circolo, incuriositomi, avevo trattenuto fra le riviste da buttare. Anche se la cosa non è una novità, è sicuramente sconosciuta ai più e per questo, avendo poi approfondito la notizia, ho creduto opportuno ricordarlo agli amici qui nel nostro sito, a riprova se ancora ce ne fosse bisogno, che anche dalla curiosità filatelica si può arricchire sempre la nostra cultura.
La storia da descrivere, è piuttosto ampia e ricca di contenuti interessanti, quindi cercherò di riassumerla all’essenziale.
Ritratto di Mons. Alessandro Geraldini
Il personaggio umbro in questione è Mons. Alessandro Geraldini (…dal cognome della madre discendente da illustre famiglia, forse preferito a quello del padre Bussitani ), un personaggio di cui poco si è sempre parlato. Nacque ad Amelia nel 1455 dove iniziò gli studi insieme al fratellastro Antonio, sotto la guida di un noto letterato del tempo, tale Grifone Amerino.
Amelia Porta Romana cartolina anni ‘30
La storia dell’antichissima famiglia Geraldini, che non stò qui a raccontare è anch’essa molto interessante. Il ramo della famiglia che si stabilì ad Amelia nel medioevo, diede i natali ad almeno tre grandi personaggi i quali, come legati pontifici principalmente presso la Corte di Spagna, dominarono la scena diplomatica europea per tutta la prima metà del XV secolo.
Stemma della Famiglia Geraldini sul palazzo di Amelia
L’opera diplomatica portata avanti con grande onore per molti anni da Angelo Geraldini, personaggio di grande cultura, (…a soli 22 anni fu incoronato Poeta Laureato alla Corte d’Aragona) , fu proseguita dai nipoti da lui introdotti nella diplomazia reale: Antonio, che morì improvvisamente a 40 anni, ed Alessandro, che quindi ereditò tutte le vicende in corso presso Isabella di Castiglia, di cui fu anche il personale confessore ed educatore delle sue quattro figlie (…diventeranno in seguito tutte regine).
Isabella di Castiglia in una serie di francobolli delle Poste di Spagna
Mons. Geraldini quindi, come i suoi predecessori possedeva grande cultura, sia classica che scientifica: fu anche egli poeta,scrittore,studioso di cosmografia e avvocato.Cristoforo Colombo, già amico di Antonio, strinse presto una forte amicizia con Alessandro, che ne divenne protettore , per vedere realizzata la sua impresa marinara di …Buscar el levante por el poniente.
Geraldini, convinto sostenitore del progetto di Colombo, lo difese caparbiamente, dai Vescovi e dagli “studiosi”, riuniti presso la Giunta di Santa Fé, in una memorabile arringa, in cui rischiò persino di essere accusato di eresia , e alla fine risultò trionfatore.
Luis de Santangel, amministratore di corte , chiese quindi a Colombo di quale somma di denaro e di quante navi avesse avuto bisogno per un viaggio in mare così lungo, e Colombo rispose: ..tremila scudi d’oro e due navi, che divennero poi tre, necessarie per intraprendere la spedizione nel grande oceano. Per gli studiosi l’impresa ebbe un costo abbastanza modesto, al valore di oggi, fra 30.000 e 60.000 Euro.
Determinante fu quindi l’opera del Geraldini, altrimenti l’avventurosa iniziativa di Cristobal Colon, come era chiamato Colombo in lingua spagnola, più volte prospettata ai reali Ferdinando II e Isabella di Spagna, non sarebbe mai giunta a compimento.
Foglietto con firma di Colombo e mappa del viaggio, emesso dall’Isola di Guernsey
Le tre caravelle, con l’Ammiraglio al comando della Santa Maria ed i due fratelli spagnoli Alonso e Yanes Pinzòn, al comando della Pinta e la Nina, salparono dal porto di Palos della Frontera il 3 Agosto 1492 con un equipaggio di circa 100 uomini, verso ignota destinazione.
Porto di Palos
Colombo, per questo fu molto riconoscente ad Alessandro, tanto che volle nominare un’isola del nuovo mondo “Graziosa” come il nome della amatissima madre di quest’ultimo.
Il Geraldini, su sua espressa richiesta, venne nominato dal papa Leone X, con bolla del 23 Novembre 1516, vescovo dell’isola di Hispaniola (l’attuale Santo Domingo), primo vescovo americano della storia.
Per vari obblighi diplomatici, che volle portare a termine qui in Europa, potè imbarcarsi solo il 4 Agosto 1519 da Càdiz; arriverà a Santo Domingo solo nel Febbraio dell’anno successivo, dopo circa 200 giorni di viaggio, toccando le isole Canarie prima, e navigando poi lungo la costa occidentale dell’Africa, quindi verso le Antille, dove sostò due giorni nell’isola che Colombo nominò in onore di sua madre. Qui dando sfogo al suo animo poetico, compose sette distici latini; questi versi furono il primo vagito della poesia latina nelle Americhe.
Antica carta dell’Africa
Nel 1520 arrivò quindi a Santo Domingo dopo questo viaggio che volle più lungo del normale, così da permettergli di scendere più volte a terra e di avere contatti con indigeni dell’Africa e del nuovo mondo.
Il misero stato in cui trovò la chiesa al suo arrivo: una capanna tenuta insieme da tronchi, tavole, frasche e fango, lo colpì molto.
Cattedrale di Santo Domingo
Iniziò negli anni successivi la costruzione della nuova Cattedrale, anche se non la vide mai ultimata, ed iniziò anche la costruzione di un ospedale, che chiamò “Domicilium” e ricovero di infelici, in collaborazione con i governanti della Comunità Locale.
Il vescovo Alessandro trascorse gli ultimi anni della sua vita sofferente dagli acciacchi di un’età ormai avanzata, con un clima ed un cibo che non gli furono mai congeniali. Morì in grande fama di Santità il giorno 8 Marzo dell’anno 1524 e fu sepolto nella Cattedrale da lui voluta.
La sua tomba, dalle linee classiche e sobrie, contrasta con lo stile e la mole ingombrante del monumento sepolcrale di Cristoforo Colombo posto lì accanto.
Tomba di Cristoforo Colombo a Santo Domingo
Alessandro Geraldini scrisse le memorie del suo lungo viaggio e le sue esperienze in una grande opera in latino “ITINERARIUM ad regiones sub aequinoctiali ” pubblicata per la prima volta dopo oltre cento anni dalla sua morte nel 1631; se ne conoscono oggi solo due esemplari.
Copertina dell’ ITINERARIUM 1991
Un encomiabile discendente dell’antica famiglia Geraldini, anche lui di nome Alessandro, ha curato, traducendo dal latino, una nuova edizione dell’Itinerarium nel 1991, proprio in occasione della ricorrenza del V centenario della scoperta dell’ America.